TESTIMONIANZE
Agli eventi di origine
non naturale esposti in questa pagina va prestata una fede solamente umana.
Il giudizio finale sulla loro autenticità spetta alla Chiesa.

Il giorno della morte di Madre Maria Maddalena
mi trovavo a San Giovanni Rotondo. Dick Garrow, un americano che conosceva
molto bene la Madre, mi ha fatto pervenire per mezzo del cellulare questo
messaggio dall’Irlanda: “Padre, mentre Cristina G. stava in
Cappella ha visto Madre Maria Maddalena salire in Paradiso, nella gloria,
e ha voluto che glielo dicessi”.
Più tardi un sacerdote mio amico,
Padre G.M., mi ha riferito: “Cristina G. ha visto di nuovo Madre
Maria Maddalena, la quale ha affermato: Ora che sono in paradiso opero
per le anime molto di più di quanto operassi in terra”.
Un
sacerdote

Andai a dare il mio estremo saluto a Madre
Maria Maddalena nella cella mortuaria. Dal suo corpo, già composto
nella bara, emanava un bellissimo profumo di rose. Per accertarmi se questo
effluvio provenisse da una fonte naturale, mi avvicinai ai fiori: ma i
fiori non profumavano. Era lo stessa fragranza di rose che sentii emanare
da Padre Pio in altre occasioni e compresi che Madre Maria Maddalena era
con lui. Anche mia moglie Paola e gli amici presenti sentivano questa
fragranza. Alcuni mesi dopo sognai Madre Maria Maddalena, che mi disse
di consacrarmi alla Madonna.
Gianni
Petrilli

Tornavo
a casa con la macchina. Al volante stava un ragazzo. Improvvisamente ad
una curva la macchina ha sbattuto violentemente contro lo spartitraffico,
è uscita di strada ed è finita in un fossato, vicino ai
binari della ferrovia. La macchina è stata fermata da un albero,
capovolta: se non ci fosse stato l’albero, sarebbe andata sui binari,
dove cinque minuti dopo passava il treno. Nell’urto ho sbattuto
la testa contro il finestrino e sono svenuta. Il ragazzo, rimasto incolume,
è riuscito ad estrarmi dalla macchina e a chiamare l’ambulanza
e i miei genitori. Questi, arrivati, hanno trovato la macchina completamente
distrutta e mio papà, vedendomi distesa con gli occhi chiusi, ha
pensato che fossi morta. I soccorritori, accortisi da un primo esame sul
luogo dell’incidente che dovevo avere delle vertebre rotte, mi hanno
messo un collare e poi mi hanno trasportato subito all’ospedale,
dove sono rimasta ricoverata quattro giorni. Dalla diagnosi è risultato
che avevo due vertebre rotte. Mi è stato ingiunto di portare il
collare per quarantacinque giorni. Se le vertebre fossero state lese qualche
millimetro in più, ora sarei paralizzata o addirittura morta: così
hanno asserito i medici. Mi hanno anche riferito che “la miracolata”
(cioè io) scherzava come uno di loro. Credo fosse proprio così.
Ricordo bene che prima dell’incidente
ho preso tra le mani l’immagine di Madre Maria Maddalena e l’ho
fissata qualche istante. Inoltre ricordo che portavo al collo, appesa
ad un cordoncino, una medaglietta della Madonna (chiamata “matrix
medal”). Tolto il collare, questa è stata ritrovata in una
foglia piegata in due, appoggiata sopra una delle mie vertebre rotte,
sebbene in ospedale tutti gli oggetti metallici che avevo addosso mi fossero
stati tolti e dai raggi non fosse risultata alcuna medaglia.
Sento che la Madonna e Madre Maria Maddalena
(che io conoscevo di persona) sono intervenute per salvarmi la vita. Nell’incidente
ho avvertito come due mani che mi tenevano la testa. A parte le due vertebre
rotte, e qualche graffio, non ho avuto altre lesioni. Visto la dinamica
dell’incidente, e come era ridotta la macchina, credo davvero di
essere stata salvata dalla morte.
Serena
Smaniotto

Un amico di circa quarant’anni stava lavorando, quando un camion
in retromarcia lo ha schiacciato contro un muro, danneggiandolo dall’addome
in giù. Trasportato subito all’ospedale, le condizioni si
sono rivelate gravissime. I medici affermavano che le probabilità
di sopravvivenza erano scarse. E’ stato ricoverato in rianimazione
in stato di coma. Sono andata a trovarlo e ho poggiato sulla finestrella
della stanza una immagine di Madre Maria Maddalena, rivolta verso di lui.
La mamma dello sfortunato, vista l’immagine, si è messa a
pregare Madre Maria Maddalena, senza neppure conoscere chi fosse. Ogni
sera ho aggiunto alla preghiera della mamma anche la mia. Dopo qualche
giorno quell’amico è uscito dal coma e ha cominciato a dare
segni di miglioramento. Dalla rianimazione è stato trasferito ad
un altro reparto, pur rimanendo sotto osservazione. Ha ricominciato a
mangiare e bere, e dalle analisi è risultato che non ha lesioni
cerebrali. Ora è in buone condizioni.
Una
ragazza
Michela aveva un tumore al cervello. I medici
le davano solo tre mesi di vita e fu operata. Durante la notte che seguì
immediatamente l’operazione, sognai la Madonna, Padre Pio e Madre
Maria Maddalena: stavano al capezzale di Michela e le sorridevano. Pregammo
tantissimo. Dapprima Michela sembrava star male, ma poi le sue condizioni
cominciarono a migliorare gradualmente. Fu sottoposta a terapie. Nello
stesso tempo noi portammo una fotografia di Michela sulla tomba di Madre
Maria Maddalena a San Giovanni Rotondo. Ora si è ripresa e inizia
a parlare. Pronuncia parole in italiano e perfino in inglese. Il pericolo
è scongiurato e le stanno facendo la riabilitazione in ospedale.
Francesca
Petrilli

Una
donna di colore, rimasta incinta di una bambina, aveva un fibroma all’utero.
La bambina, a sua volta, presentava una malformazione nella valvola che
porta il sangue all’aorta e un foro nel cuore. I medici del Gemelli,
a Roma, avevano dato alla bambina poche speranze di vita. Allora consegnai
alla mamma un’immaginetta di Madre Maria Maddalena e, insieme con
un gruppo di persone, recitai il rosario per diverse sere. Venne il momento
dell’operazione. La donna portò con sé, in sala operatoria,
l’immaginetta di Madre Maria Maddalena. Nacque contemporaneamente
la bambina, ma non respirava. Fu portata d’urgenza dal Gemelli al
Gesù Bambino. Grazie alle cure somministrate cominciò a
respirare, l’operarono al cuore e tutto andò bene. Attribuisco
il successo dell’operazione all’intercessione di Madre Maria
Maddalena, da noi invocata.
Paola Frasca

Nel periodo che ha preceduto la sua morte,
ho assistito per lungo tempo Madre Maria Maddalena come infermiera. Mi
raccontava tante cose della vita passata. In modo particolare richiamava
alla mente gli episodi del periodo in cui lavorava in ospedale a Liverpool,
dove aveva salvato tanti bambini dall’aborto, opponendosi al primario
e ai medici che interrompevano le gravidanze. Questi si appellavano alla
legislazione inglese, ma Madre Maria Maddalena, allora chiamata Margaret
Mathers, rispondeva che prima della legge degli uomini viene la Legge
di Dio. Un giorno rimproverò il primario, dicendogli: “Stia
attento, perché non sfuggirà alla giustizia divina”.
Qualche giorno dopo il primario, lavorando sul tetto del proprio garage,
cadde e si infortunò la mano con la quale operava le interruzioni
di gravidanza. Da quel giorno non fu più in grado di continuare
a esercitare la sua professione e a provocare gli aborti.
Suor
Maria Veronica della Passione di Gesù

Frequentavo
la facoltà di Diritto Canonico all’Angelicum di Roma. Dovevo
affrontare un esame impegnativo e non mi sentivo per nulla preparato,
a tal punto che volevo rimandare l’esame per non rischiare una grande
brutta figura. Ho chiesto consiglio a Madre Maria Maddalena, che mi ha
detto: “Vai a fare l’esame. Io pregherò Padre Pio.
Lui ti aiuterà”. Ho obbedito ciecamente, prestando fede alla
sua parola. Mi sono presentato all’esame e ho conseguito il massimo
dei voti. Non credevo all’evidenza, mi sembrava impossibile. Ma
ho esperimentato la fede e la forza della preghiera di Madre Maria Maddalena.
Un
sacerdote studente

Ero
a letto in ospedale di pomeriggio. C’era luce naturale nella camera.
Parlavo dell’amore di Dio ai circostanti. Alzo gli occhi verso il
soffitto della stanza in direzione del mio letto e vedo il ritratto di
Madre Maria Maddalena del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria. Era
la figura delle immaginette datemi da Padre F., che tengo in mezzo alle
mie preghiere, della quale mi servo per invocare Madre Maria Maddalena
per le mie necessità. In quel momento squilla il telefono: è
Suor Pia. Non posso trattenere la gioia immensa e le dico ciò che
ho visto. Invito i presenti a osservare quella figura, ma nessuno vede
niente e dopo qualche minuto essa scompare. Intanto la mia salute ha cominciato
a migliorare e dopo qualche giorno sono tornata a casa. Certo gli acciacchi
rimangono. Ma se offerti a Dio ci allietano.
Anna
Carrocci

Dovevo
avere un’operazione della cateratta all’occhio destro. Sono
stata ricevuta all’ospedale il giorno 19 febbraio 2008, che corrisponde
al giorno del trapasso di Madre Maria Maddalena (avvenuto il 19 maggio
precedente). Avevo con me la sua foto e l’ho pregata, chiedendole
di starmi sempre vicino, senza abbandonarmi. Entrata nella sala operatoria
mi sono distesa sul lettino. L’infermiera mi diceva di tenere le
spalle rilassate e di non agitarmi. Ho sentito come due mani sulle spalle,
che mi stringevano per proteggermi. Poi ho cominciato a pregare e sentivo
che Madre Maria Maddalena mi stava vicina. Provavo una grande pace. L’intervento
è andato bene, il tempo mi è sembrato volare. Attribuisco
la grazia a Madre Maria Maddalena.
Paola Petrilli
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